La carriera militare, anche al femminile, è una delle realtà occupazionali più proficue e soddisfacenti di questo periodo storico ed economico particolarmente difficile. E, parlando della carriera militare al femminile, le donne arruolate sono oltre undicimila in tutta Italia. Dall’arma dei Carabinieri all’Esercito Italiano, fino alla Marina Militare, sono moltissime le giovani donne che oggi scelgono di indossare una divisa e quindi di affrontare la sfida della preparazione ai concorsi militari, magari facendosi aiutare da scuole specifiche come l’Accademia dei Concorsi di Roma.
La carriera militare femminile, la storia
Le donne hanno libero accesso alla carriera militare dal 2000, con grandissimo ritardo rispetto al resto dei Paesi appartenenti alla Nato. Gli ultimi dati ufficiali in merito all’argomento, che risalgono ormai al lontano 2015, contavano oltre undicimila donne arruolate.
Tra loro sono oltre 1300 gli ufficiali, poco meno di diecimila sono le donne graduate, quelle di truppa e le allieve nelle diverse accademie e scuole. Subito dopo il 2000 le donne non avevano ancora la completa parità rispetto ai colleghi uomini, non potevano, ad esempio, prestare servizio all’interno dei sottomarini a causa degli ambienti unici con i colleghi maschili. Oggi, invece, la parità è stata raggiunta pienamente.
Abbiamo piloti al comando di aerei al femminile, donne nella marina militare e anche sui carri armati o nelle missioni. Unico settore rimasto tuttora precluso alle donne è quello dei reparti speciali dell’Esercito. Il motivo, però, sta nella difficoltà – molto elevata – delle prove di accesso a questi reparti, specialmente per le donne.
Nel 2000, quando le caserme accolsero per la prima volta il gentil sesso non furono pochi i perplessi e i turbati da questa novità. Quel momento rappresentò una vera e propria svolta per l’epoca, che coincise anche con l’eliminazione della cosiddetta leva obbligatoria. Insomma, non solo il militare diventava una scelta, anche temporanea, ma questa scelta potevano farla – finalmente – anche le ragazze.
Naturalmente introdurre delle donne all’interno delle caserme ha significato anche trasformare radicalmente l’organizzazione interna e la struttura stessa degli ambienti.
Le donne militari nel mondo
Se in Italia ancora le donne arruolate rappresentano ancora una bassissima percentuale del totale rispetto ai colleghi uomini, negli altri Paesi non è esattamente la stessa cosa. La percentuale, ad esempio, sale già nel caso delle francesi, che sono il dieci per cento dei militari connazionali, così come per le inglesi che però non possono accedere ancora liberamente a tutti i reparti militari. La grande differenza, tuttavia, è che nel resto d’Europa e del mondo le donne possono ambire anche a posizioni apicali all’interno delle forze armate, cosa ancora inaccessibile in Italia.