Dopo le serie televisive di Medici, Carabinieri, Polizia, adesso è il turno degli psicoanalisti con la serie TV In Treatment.
La serie, che si ispira liberamente all’acclamata serie televisiva israeliana Be’ Tipul del 2005, ha debuttato negli Stati Uniti a gennaio 2008 ed è approdata in Italia pochi mesi dopo (settembre 2008) sul canale televisivo Cult.
La storia: un terapista, cinque casi, cinque storie a settimana.
Questa è la serie televisiva statunitense della HBO, vincitrice di un Golden Globe 2009, creata e prodotta da Rodrigo García: la storia dello psicoterapeuta Paul Weston, interpretato da Gabriel Byrne, e le sue settimanali sedute con i suoi pazienti. Le sedute vanno dal Lunedi al Giovedì per un percorso di nove settimane e per ciascun giorno viene analizzato un paziente ad eccezione del Giovedi dove la terapia è di coppia. Il Venerdì è Paul ad andare in terapia presso Gina.
Circa 20-25 minuti di durata per ogni episodio/seduta, per un totale di 43 episodi.
Unità di spazio e di tempo, come nel setting analitico della vita reale. Lo studio è sempre il solito, ogni paziente ha il suo giorno fisso. Noi vediamo ed ascoltiamo quasi esclusivamente quello che succede nella stanza d’analisi, attraverso gli occhi e le orecchie del terapeuta e del paziente. Il fuori c’è, ma al di là delle finestre, al di là del setting: ma noi siamo dentro.
Non c’è azione: l’unico potere è quello della parola nei dialoghi terapeuta/paziente.
Il promo in italiano di In Treatment:
Il Promo in lingua originale:
Le storie si intrecciano:
– Laura, anestesista innamorata di Paul (l’analista), entra in crisi quando riceve l’ultimatum dal proprio fidanzato, sposarsi o lasciarsi. Paul, per ovvi motivi professionali, non può avere rapporti con le sue pazienti quindi nega il suo coinvolgimento sentimentale con Laura; Laura, arrabbiata perchè non si sente ricambiata, inizia una relazione con Alex (il paziente del Martedì) e racconta a Paul la loro relazione, anche sessuale.
– Alex è un pilota della marina, sposato con figli, che entra in terapia dopo un tragico incidente in Iraq; durante una missione, nell’eseguire gli ordini dei suoi superiori, colpisce infatti un obiettivo che poi risulterà essere solo una scuola coranica e dove muoiono 16 bambini. Pur negando il senso di colpa per tali morti (dichiara di dormire bene perchè ha eseguito gli ordini) , decide di tornare in Iraq per verificare la portata del disastro. Nel corso della terapia emergeranno i rapporti difficili di Alex con la moglie e le difficoltà di relazione con Laura, paziente del lunedì di Paul.
– Sophie, promettente ginnasta, è un’ adolescente e comincia a vedere Paul dopo essere stata investita da un’auto e aver rischiato di morire. Paul deve verificare la sua stabilità mentale, come richiesto dall’assicurazione perché le dinamiche dell’incidente possono far pensare ad un tentativo di suicidio della ragazza. Sophie nega il tentativo di suicidio ma dice di non ricordare i dettagli relativi all’incidente. Per la redazione del rapporto sono necessari tre incontri (mercoledì) al termine dei quali Sophie chiede di entrare in terapia. Emergerà nel corso della terapia il conflitto con la madre (separata dal padre) ed un rapproto “particolare” con l’allenatore, della cui figlia Sophie era babysitter. Altri avvenimenti porteranno la ragazza ad un crollo psicologico cui seguirà un altro tentavio di suicidio.
– Amy e Jake, la coppia del giovedì, stanno per avere un bambino, concepito dopo cinque anni di tentativi di fecondazione artificiale, ma non sono più sicuri di volerlo. Quando sono vicini a maturare l’idea di tenerlo Amy durante una seduta ha delle perdite di sangue e un conseguente aborto. La coppia ne esce ancora più in crisi divisa tra le aspirazioni di carriera di lei e l’essere un eterno Peter Pan di lui.
– L’ultimo giorno della settimana, venerdì, Paul cerca di sfuggire dai suoi problemi e da quelli dei suoi pazienti. Paul va infatti in terapia dalla sua collega Gina: in realtà egli riprende le sedute dopo che le aveva lasciate alcuni anni prima. Paul racconta a Gina della propria vita familiare con la moglie che ha ammesso di avere un altro uomo, i rapporti con i suoi figli e con i suoi pazienti, in particolare Sophie. Racconta soprattutto del suo amore per Laura impossibile da manifestare, anche se venisse meno il rapporto medico-paziente.
Uno sfondo che attraversa costantemente la storia è l’acqua: l’acqua c’è nella sigla, l’acqua c’è in un soprammobile che Paul ha nel suo studio, un oggetto che dondola ritmicamente, l’acqua c’è nel bagno che si rompe o in cui qualcuno tenta il suicidio. E c’è la pioggia costante: affascinante, quasi come se Paul fosse metereopatico, quando in realtà è il contrario. Non piove mai per caso.
Accanto alla parola, simbolo del Logos/padre, compare quindi l’acqua, simbolo del liquido amniotico che ci accoglie fino alla nascita e quindi della maternità.
Una serie mai banale e ricca di simboli da scoprire, analizzare, interpretare.
Gli Attori:
Gabriel Byrne Paul Weston Tutti Psicoterapeuta, sposato con tre figli
Melissa George Laura Lunedì Anestesista innamorata di Paul
Blair Underwood Alex Martedì Pilota della marina, traumatizzato dopo una tragedia avvenuta in Iraq
Mia Wasikowska Sophie Mercoledì Ginnasta adolescente che ha cercato di suicidarsi
Embeth Davidtz
Josh Charles Amy
Jake Giovedì Coppia in piena crisi coniugale
Dianne Wiest Gina Venerdì Terapista di Paul e sua mentore
Michelle Forbes Kate Vari Moglie di Paul
Mae Whitman Rosie Vari Figlia adolescente di Paul
Jake Richardson Ian Vari Figlio di Paul
Max Burkholder Max Vari Figlio di Paul