Ascoltando la parola ‘Amigurumis’, sicuramente ti sarà venuto naturale farti delle domande sulla loro origine. In effetti è una domanda che si sono fatti in molti ed è proprio per questo motivo che abbiamo preparato questo post sulla nascita degli amigurumi.
Cosa sono e origine degli amigurumi
Gli Amigurumi sono dei pupazzi o bambole di diverse forme e colori di origine giapponese. Traducendo letteralmente questa parola scopriamo che è formata da due parole
- ‘Ami’ che significa tessere, cucire
- ‘Gurumi’ che vuol dire bambolotto
Quindi possiamo dire che amigurumi vuol dire letteralmente bambolotto cucito. Vengono tessuti principalmente per arrivare ad avere la forma di simpatici animaletti come orsi, conigli, gatti e cani. Nelle loro versioni più moderne non è insolito trovarli anche in forma di piante o cibo e addirittura come borse e complementi di bigiotteria.
Gli amigurumi nella cultura giapponese
Questi simpatici animaletti cuciti a mano rientrano in pieno in quella che in Giappone prende il nome della cultura kawaii che tradotto letteralmente vuol dire tenero, adorabile.
Tradizionalmente gli si attribuivano veri e propri ‘poteri mistici’. In primis si ritiene che abbiamo la capacità di far venire alla luce lo spirito di bambino che è insito in ognuno di noi, fondamentale per la cultura kawaii. Inoltre, sempre secondo la tradizione, si ritiene che ogni amigurumi possegga un’anima che fa sì che diventi un compagno e confidente di vita di chi ne è proprietario. Così facendo assume un ruolo di protezione nei momenti tristi e difficili.
Infine, c’è chi li utilizza come una sorta di amuleti personali e per la protezione di case, negozi e sul posto di lavoro. Curioso vero?
Materiali impiegati
Sin dalle nascita degli amigurumi i materiali impiegati sono stati semplici e morbidi. Infatti normalmente vengono impiegati cotone o lana. Un tempo le fibre impiegate erano 100% naturali mentre ora non è difficile trovarli fatti con materiali sintetici simili.
Le tecniche utilizzate per la loro realizzazione sono normalmente l’uncinetto o il crochet. Non c’è nessuna accortezza particolare da seguire, basta attenersi alle normali procedure di tessitura che prevede il materiale utilizzato. Normalmente trovi le indicazioni sulla bobina.
Essendo dei veri e propri pupazzetti, presentano delle zone più tonde (immagina ad esempio la testa di un animale), ebbene qui la bravura del tessitore o tessitrice sta nel riuscire a intrecciare le fibre impiegate senza far vedere il materiale usato per riempire l’amigurumi.
Per quanto riguarda l’interno bisogna utilizzare, ovviamente, un materiale morbido e voluminoso. Normalmente si usano schiuma o fibra siliconata ma si possono impiegare anche cotone e piuma sintetica. Se invece lo si vuole rendere più duro, si possono usare anche riso o sabbia.
Come iniziare a fare amigurumi
Non ci dilungheremo molto in questa sede sulla tecnica. Ad ogni modo, su internet è davvero semplice trovare tutorial su come iniziare a creare i tuoi pupazzi con questa tecnica.
Se non hai mai fatto uncinetto, ti consigliamo di provare prima tessendo qualcosa di semplice e piatto, come una sciarpa. Il primo passa verso gli amigurumi sarà invece imparare a fare delle forme sferiche.